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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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Della divinazione, II, 82
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originale
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82 Quae autem est inter augures conveniens et coniuncta constantia? Ad nostri augurii consuetudinem dixit Ennius:
"tum tonuit laevum bene tempestate serena."
At Homericus Aiax apud Achillem querens de ferocitate Troianorum nescio quid hoc modo nuntiat:
"prospera Iuppiter his dextris fulgoribus edit."
Ita nobis sinistra videntur, Graiis et barbaris dextra meliora; quamquam haud ignoro, quae bona sint, sinistra nos dicere, etiamsi dextra sint; sed certe nostri sinistrum nominaverunt externique dextrum, quia plerumque id melius videbatur. Haec quanta dissensio est!
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traduzione
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82 Quale coerenza, poi, basata su accordo e comunanza di idee, c'? fra gli ?uguri? Uniformandosi all'usanza della nostra pratica augurale, Ennio disse: "Allora tuon? da sinistra nel cielo perfettamente sereno." Ma l'Aiace omerico, lamentandosi con Achille della combattivit? dei troiani, si esprime press'a poco cos?: "Ad essi Giove diede presagi favorevoli con lampi inviati da destra." Dunque, a noi i segni da sinistra sembrano pi? propizi, ai greci e ai barbari quelli da destra. Beninteso, non ignoro che i presagi favorevoli li chiamiamo talvolta "sinistri", anche se vengono da destra; ma certamente i nostri chiamarono sinistro l'auspicio e gli stranieri lo chiamarono destro, perch? nella maggior parte dei casi esso sembrava loro migliore. Che grave discordanza!
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